Anonymous: rubati dati istituzioni italiane ed europee

“Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli”, così inizia il leak di Anonymous, “che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo.”

Gli anonimi mascherati hanno sottratto centinaia di file riguardati dati personali, per lo più appartenenti a forze dell’ordine: dichiarazione dei redditi, buste paga, patenti, numeri di telefono, curriculum, attività della Digos e targhe delle vetture di servizio.

L’hacking ha riguardato anche informazioni sulla visita di oggi del premier Paolo Gentiloni a Bologna, in occasione dell’inaugurazione del parco agroalimentare Fico di Eataly World. Il furto riguarderebbe scambi di mail tra Palazzo Chigi e la polizia incaricata del sopralluogo precedente.

Gli Anonymous hanno dichiarato sul loro blog di essere riusciti a sottrarre le informazioni sensibili a ministeri, istituzioni nazionali e dell’UE, corpi dello Stato “per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli”. Dichiarazioni che lasciano molti interrogativi sulla sicurezza informatica del Sistema Italia, che sembra fare acqua da tutte le parti, e paradossalmente proprio nel giorno in cui a Roma si è tenuto il 360 cybersecurity Summit dedicato proprio a questo tema.

La Polizia Postale ha però diffuso un comunicato secondo cui “al momento non sono state evidenziate ulteriori compromissioni di sistemi informatici istituzionali”: si tratterebbe, secondo quanto dichiarato dal Corpo, di un attacco alle caselle di posta elettronica personali di un dipendente del Ministero della Difesa e di un poliziotto.

È tuttavia tornato alla ribalta il gruppo Anonymous italiano, dopo un lungo periodo di silenzio dopo l’arresto di alcuni attivisti; ricordiamo infatti che gli ultimi attacchi si erano avuti durante il periodo dell’Expo di Milano, quando gli hacker avevano bloccato la biglietteria, e nei confronti del sito dedicato al Family Day, chiuso anch’esso.